Google raggiunge un triste traguardo nel campo dell’intelligenza artificiale, riproducendo una versione giocabile di Doom utilizzando un algoritmo

Doom è stato portato su dozzine di console, ma non è mai stato giocabile in questo modo.

I ricercatori di Google sono ora riusciti a creare con successo una versione AI del classico sparatutto in prima persona interamente attraverso una rete neurale, basata su clip video acquisiti dal gameplay.

È un risultato storico, anche se triste, registrato nel carta Pubblicato questa settimana dal titolo “I modelli di diffusione sono motori di gioco in tempo reale” (grazie, VentureBeatQuesto video documenta come un piccolo team di Google è stato in grado di “simulare in modo interattivo” una versione di Doom, con “una possibilità leggermente migliore di quella casuale” che gli esseri umani siano in grado di distinguere.

Gli esseri umani sono ancora (al momento) tenuti a giocare prima a Doom, fornendo video del gioco che vengono poi inviati a GameNGen, il motore di gioco sviluppato dal team di ricerca che è “alimentato interamente da un modello neurale”. È lo stesso principio alla base della capacità ormai comune dell’intelligenza artificiale di apprendere e quindi generare immagini fisse, basate sull’ingestione di grandi quantità di dati sospetti provenienti online.

GameNGen produce quindi una sequenza di fotogrammi basata su ciò che ha imparato “guardando” quel gioco, che viene poi trasmessa a 20 fotogrammi al secondo con una qualità visiva “paragonabile all’originale”. Ecco come appare:

Doom, simulato dal modello neurale GameNGen.Guarda su YouTube

“Un modello neurale in tempo reale può simulare un gioco complesso con alta qualità?” Chiede la ricerca. “In questo lavoro dimostriamo che la risposta è sì. Sebbene non sia una simulazione esatta, il modello neurale è in grado di eseguire aggiornamenti complessi dello stato del gioco, come contare la salute e le munizioni, attaccare i nemici, danneggiare oggetti, aprire porte e altro ancora. mantenere lo stato del gioco sui binari. “Lungo.

“GameNGen risponde a una delle domande importanti sulla strada verso un nuovo paradigma per i motori di gioco, in cui i giochi vengono generati automaticamente, in modo simile al modo in cui le immagini e i video vengono generati dai modelli neurali negli ultimi anni. Rimangono domande chiave, come ad esempio come allenarsi questi motori di gioco neurali e come “I giochi possono essere creati in modo efficiente in primo luogo, compreso come utilizzare al meglio l’input umano. Tuttavia, siamo molto entusiasti delle possibilità di questo nuovo paradigma”.

All’inizio di quest’anno, un’importante indagine condotta da Eurogamer ha esaminato come l’intelligenza artificiale cambierà per sempre lo sviluppo dei videogiochi, con risultati sia positivi che negativi. Un rapporto di Unity di marzo affermava che oltre il 60% degli sviluppatori di giochi utilizzava già l’intelligenza artificiale ad un certo punto del processo di sviluppo.

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