L’esercito israeliano afferma che i corpi di tre ostaggi sono stati recuperati a Gaza

fonte dell’immagine, Portalo su Instagram

  • autore, Rafi Berg
  • azione, notizie della BBC

Le forze israeliane hanno recuperato i corpi di tre ostaggi da Gaza, hanno riferito le Forze di difesa israeliane (IDF).

Si dice che i corpi fossero quelli di Shani Luke, Amit Buskila e Itzhak Gelander. L’IDF ha detto che sono stati uccisi il 7 ottobre e che i loro resti sono stati portati a Gaza.

I media locali hanno riferito che i corpi sono stati trovati in un tunnel di Hamas.

Circa 1.200 persone sono state uccise in un attacco senza precedenti quando uomini armati di Hamas hanno fatto irruzione in Israele. Hanno riportato a Gaza 252 ostaggi.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito la notizia “straziante”.

“Restituiremo tutti i nostri ostaggi, vivi e morti”, ha detto.

I corpi sono stati recuperati durante un’operazione notturna, ha affermato l’IDF in una nota. Ha affermato di aver agito sulla base delle informazioni ottenute dagli interrogatori dei terroristi detenuti a Gaza.

Si dice che le tre vittime siano state uccise a un incrocio vicino al luogo del massacro del festival di Noè nel sud di Israele prima che i loro corpi fossero portati a Gaza.

Durante il festival furono uccise più di 360 persone. Circa 125 ostaggi risultano dispersi, mentre altri sono stati rilasciati o salvati.

In base a un accordo raggiunto a novembre, Hamas ha rilasciato 105 ostaggi e 240 prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane in cambio di un cessate il fuoco di una settimana.

Non è noto quanti dei dispersi siano ancora vivi.

Dopo l’annuncio dell’IDF, il braccio armato di Hamas ha affermato che i prigionieri detenuti sarebbero stati restituiti solo “attraverso un onorevole accordo di scambio per il nostro popolo”.

I colloqui di lunga durata al Cairo miravano al cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi.

Dopo l’attacco del 7 ottobre, secondo il ministero della Sanità diretto da Hamas, sono state uccise più di 35.000 persone, la maggior parte delle quali civili.

Secondo l’ONU, circa 2,2 milioni di palestinesi affrontano una cronica carenza di cibo e hanno urgente bisogno di un riparo e di altra assistenza.

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