Il primo dibattito elettorale tra Sunak e Starmer nel Regno Unito è stata una battaglia tra nerd: POLITICO

Hanno parlato fluentemente e potrebbero essere sembrati appassionati, ma ha elettrizzato le elezioni quando si sono presentati alla competizione di lunedì con le labbra sottili e i modi freddi di uomini a cui mancava il carisma di un Nigel Farage.

Eppure, se li ascolti attentamente, diventa chiaro che, nonostante tutte le somiglianze superficiali, sono politici con tradizioni diverse e venature molto diverse nelle loro anime.

Possono essere entrambi noiosi, ma non sono proprio la stessa cosa.

Forse il momento più significativo del dibattito è arrivato quando la conduttrice Julie Etchingham ha chiesto ai due se fossero disposti a pagare un parente malato per saltare la fila per le cure mediche. “Sì,” disse Sunak con calma ma con fermezza. “No, non utilizzo la sanità privata, utilizzo il servizio sanitario nazionale”, ha ribattuto Starmer, sbattendo le palpebre in giusta indignazione dietro gli occhiali dalla montatura nera. Sua moglie, sua sorella e sua madre lavoravano tutte nell’amato ma scricchiolante sistema sanitario pubblico della nazione: pagare per le cure era un tradimento.

Tutto questo è, in poche parole, un microcosmo della differenza tra conservatori e laburisti.

Sunak, un convinto difensore della libertà e della libertà di scelta, lo mandò in una scuola privata d’élite, dedicandogli lunghe ore mentre i suoi genitori lavoravano nel servizio sanitario nazionale come medico generico e farmacista. La sua intelligenza lo ha portato a frequentare le migliori università e a svolgere lavori che gli hanno dato un sostegno finanziario per aiutare i propri cari nel dolore o nell’angoscia. Questa è una storia di cui essere orgogliosi, non da nascondere, sostengono i conservatori.

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