Decine di migliaia di persone hanno manifestato sabato sera in luoghi chiave nel centro di Belgrado, chiedendo la fine di un progetto di estrazione del litio pianificato nella Serbia occidentale, affermando che potrebbe inquinare i terreni agricoli e le acque vicine.
Il mega progetto che coinvolge il colosso minerario anglo-australiano Rio Tinto è sostenuto dall’Unione Europea e mira a ridurre significativamente la carenza di fonti interne di metallo in Europa. Il litio è essenziale per realizzare cose come le batterie delle auto elettriche e gli smartphone.
I manifestanti sventolavano bandiere serbe e cantavano slogan come “Non scaverai” e “Rio Tinto sta lasciando la Serbia!”
Il governo accusa i manifestanti di secondi fini
Il governo del presidente Aleksandar Vucic ha affermato che le proteste erano motivate politicamente e miravano a spodestare Vucic. Il giorno prima il governo aveva affermato, pur fornendo pochi dettagli, di aver ricevuto un avvertimento dalla Russia riguardo a piani per un colpo di stato.
L’attrice Svetlana Bojkovic ha detto durante la manifestazione: “Le nostre manifestazioni di oggi sono ambientaliste e non portano con sé alcuna ambizione politica, ma il governo ci ha accusato di cercare di effettuare un colpo di stato”.
Zlatko Kokanovic, leader della protesta e agricoltore della regione di Gadar, nella Serbia occidentale, dove è prevista la costruzione della miniera, ha invitato i manifestanti a chiudere le due principali stazioni ferroviarie della città.
Vucic aveva ripristinato in modo controverso la licenza di Rio Tinto per continuare a sfruttare la miniera di litio, che avrebbe dovuto diventare la più grande d’Europa, il mese scorso, dopo che il precedente governo serbo aveva annullato i piani.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz faceva parte di una delegazione europea che si è recata a Belgrado per accogliere il rilancio e chiedere l’accesso al bottino.
L’Europa attualmente importa la maggior parte del suo fabbisogno di litio dagli Stati Uniti e dall’Asia.
La Serbia cerca di aderire all’Unione Europea, ma deve ancora affrontare molti ostacoli importanti, il più importante dei quali è il suo rapporto con il Kosovo.
Il termine dato dai manifestanti per ricongelare i piani è scaduto
I manifestanti in Serbia avevano dato al governo un termine per annullare nuovamente il progetto minerario, e il termine è scaduto sabato, e da qui sono partite le proteste.
Se il progetto verrà attuato come previsto, si prevede che la miniera di Gadar da 2,4 miliardi di dollari (circa 2,2 miliardi di euro) coprirà il 90% dell’attuale fabbisogno di litio dell’Europa e renderà Rio Tinto uno dei maggiori produttori di litio al mondo.
L’azienda e il governo serbo affermano che nella fertile regione agricola verranno rispettati i più alti standard ambientali, ma questo non convince gli oppositori.
Sebbene il minerale sia essenziale per realizzare cose come le auto elettriche, consentendo il trasporto personale senza emissioni di anidride carbonica nel punto di utilizzo, altri costi ambientali legati alla sua estrazione possono essere elevati.
msh/sms (AFP, Reuters)