Google blocca il gioco Battle Royale in India, cita il divieto del governo

Un’immagine di un segno di Google fuori dall’ufficio di Google a Berlino, Germania, 31 agosto 2021. REUTERS/Annegret Hilse/file Photo

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NUOVA DELHI, 29 luglio (Reuters) – Alphabet Inc. (GOOGL.O) Google giovedì ha bloccato l’accesso a un popolare gioco di battaglia reale dello sviluppatore sudcoreano Krafton (259960.KS)Citando un ordine del governo indiano.

Le azioni Krafton sono scese di oltre il 9% al telegiornale di venerdì, riducendo rapidamente le perdite per scambiare il 5,7% in meno.

In una dichiarazione, il colosso tecnologico statunitense ha affermato che l’India ha ordinato il divieto di Battlegrounds Mobile India (BGMI), costringendola a rimuovere l’app dal suo Play Store.

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Il sito web del gioco ha mostrato di avere più di 100 milioni di utenti in India. Il divieto arriva dopo il divieto dell’India del 2020 su un altro titolo Crafton, PlayerUnknown’s Battlegrounds (PUBG).

“Al ricevimento della richiesta, seguendo la procedura specificata, abbiamo avvisato lo sviluppatore interessato e bloccato l’accesso all’app”, ha affermato un portavoce di Google.

BGMI non era disponibile anche su Apple Inc (AAPL.O) App store del giovedì sera in India.

Il motivo del divieto non è stato immediatamente chiaro.

A Seoul, un portavoce di Krafton ha affermato che lo sviluppatore stava parlando con le autorità e le aziende competenti per scoprire la posizione esatta in merito alle sospensioni di due importanti app store in India.

I rappresentanti locali di Apple e del Ministero indiano dell’Information Technology non hanno risposto immediatamente alle richieste di commenti al di fuori del normale orario lavorativo.

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Una fonte a conoscenza della questione ha affermato che Google ha ricevuto l’ordine di rimozione del governo nelle ultime 24 ore.

L’India ha citato i rischi per la sicurezza quando ha vietato PUBG, ma la mossa è stata ampiamente vista come la ricaduta del deterioramento delle relazioni commerciali con la Cina. All’epoca, la cinese Tencent possedeva i diritti d’autore di PUBG in India.

La repressione faceva parte del divieto di New Delhi di oltre 100 app mobili di origine cinese, dopo una situazione di stallo al confine durata mesi tra i due nemici dotati di armi nucleari.

Da allora il divieto si è esteso fino a includere più di 300 app.

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(rapporto Monsef Vengateel e Aditya Kalra) da New Delhi; Segnalazioni aggiuntive di Nupur Anand e Joyce Lee a Seoul. Montaggio di Kirsten Donovan e Clarence Fernandez

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