KHARKIV, Ucraina (AFP) – I corpi dei soldati russi, alcuni orribilmente mutilati. I parenti piangono per i morti, alcuni uccisi perché si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato. Invariabilmente, migliaia di ucraini fuggono da un’orribile devastazione mentre le loro città e villaggi vengono bombardati.
Si tratta di foto scattate dal fotografo dell’Associated Press Felipe Dana mentre lavorava in Ucraina per poco più di 10 settimane a partire dai primi di marzo, da Leopoli a ovest, alla capitale Kiev, e più a est a Kharkiv, Dnipro e Zaporizhia.
Dice che arriva spesso in un quartiere con i soccorritori, pochi minuti dopo un attacco russo.
A volte Dana trova un marito accanto al suo corpo che piange. Altre volte, i cadaveri si trovavano in una strada quasi vuota, colpiti a morte da schegge.
“Ho visto molte cose che vorrei non accadessero mai e scene dell’orrore che vorrei non accadessero mai più”, dice.
Dice che è stato particolarmente difficile vedere le scene fin troppo comuni di rifugiati che fuggivano dalle loro case in cerca di un posto sicuro dai bombardamenti.
“Anche se ci aspettiamo che accada quando c’è una guerra, è ancora difficile da vedere e ti colpisce ancora molto”, aggiunge Dana.
In alcuni luoghi è entrato in cantine che sono usate come rifugi e ha trovato intere famiglie, soprattutto donne anziane, che vivevano senza elettricità né acqua, le loro case bombardate sopra di loro.
Di recente, quando gli ucraini hanno ripreso il controllo di alcuni villaggi vicino alla seconda città più grande di Kharkiv, ha affermato che molti di questi siti assomigliavano a un obitorio all’aperto. Vide i cadaveri di uomini, ritenuti soldati russi, disposti nella lettera “Z”, che Mosca aveva usato come simbolo dell’invasione, così come un cadavere carbonizzato appoggiato a una barriera anticarro.
Non c’era una spiegazione immediata nemmeno per, che potrebbero essere considerati crimini di guerra, per il mancato rispetto della dignità dei morti.
Dana dice di aver visitato l’Ucraina diverse volte negli ultimi anni, ma quello che ha visto in Ucraina era difficile da immaginare e ancora più difficile da dimenticare.