La Juventus ha sanzionato 15 punti dalla classifica di Serie A. 11 dirigenti sono stati banditi per aver gestito male i fondi di trasferimento

La Juventus ha ottenuto una detrazione di 15 punti dall’attuale classifica di Serie A e l’ex presidente del club Andrea Agnelli è stato sospeso per due anni dall’assumere la sua posizione nel calcio italiano a causa di cattiva gestione e manipolazione dei fondi di trasferimento, Lo rende noto la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC). Venerdì. La detrazione delle violazioni delle plusvalenze vedrebbe la Juventus scendere da 37 a 22 punti, chiudendo 10° nel campionato a 20 squadre e rischiando di finire tra le prime quattro per qualificarsi alla Champions League della prossima stagione.

Le sanzioni non hanno colpito solo il club in campo, poiché 11 dirigenti, dai direttori ai membri del consiglio, sono stati banditi per un lungo periodo di tempo. Ecco una panoramica delle sanzioni:

  • Juventus: 15 punti di distacco dall’attuale classifica di Serie A
  • Fabio Paratici, attuale allenatore del Tottenham Hotspur: 30 mesi di squalifica
  • Andrea Agnelli, ex presidente: 24 mesi di squalifica
  • Maurizio Arrivabene, ex amministratore delegato: 24 mesi di squalifica
  • Federico Cherubini, attuale allenatore: 16 mesi di squalifica
  • Pavel Nedved, ex vicepresidente: squalifica per otto mesi
  • Paolo Garemberti, ex consigliere: squalifica per otto mesi
  • Enrico Villano, ex amministratore non indipendente: otto mesi di squalifica
  • Asia Grazioli-Venier, ex consigliere: squalifica per otto mesi
  • Caitlin Hughes, ex amministratore indipendente: divieto di otto mesi
  • Daniela Marilongo, ex amministratore indipendente: otto mesi di squalifica
  • Francesco Roncalio, ex consigliere: squalifica per otto mesi

“La Corte d’Appello Federale, presieduta da Mario Luigi Torsello, ha parzialmente accolto il ricorso della Procura Federale della Repubblica avverso il parziale annullamento della decisione della Corte d’Appello Federale a Sezioni Unite n. Correnti e con una serie di ostacoli per 11 Dirigenti juventini.

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La Juventus ha presentato ricorso d’ufficio avverso il rigore. La penalità di 15 punti è più severa della detrazione di nove punti raccomandata dai procuratori della FIFA all’inizio della giornata. Tutto arriva dopo che il recente bilancio del club è stato esaminato nei mesi scorsi dai pubblici ministeri e dalla Consob, regolatore del mercato italiano, per accuse di falso in bilancio e manipolazione del mercato.

Oltre alla Juventus, sono stati scagionati da ogni illecito indagato i seguenti otto club: Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Novara e Pescara.

L’inchiesta ha portato alle dimissioni del consiglio a novembre, che ha segnato anche la fine dell’era per Agnelli e Nedved. Il club ha preso atto delle cosiddette “manovre salariali” per le annualità 2019-20 e 2020-21, aggiungendo che “la complessità di tali profili intorno alle voci di valutazione può essere soggetta a diverse interpretazioni”.

Il procuratore Giuseppe Schein, dopo aver aperto un’inchiesta sul locale, si è detto convinto che avesse “nuovi elementi di prova che provassero l’esistenza dei reati”. Secondo La Gazzetta dello Sport. Si tratta, in questo caso, di intercettazioni telefoniche e di nuovi documenti emersi nel corso del processo civile, tra cui il cosiddetto “libro nero” di Paracchi che dettaglia le plusvalenze del club nelle ultime due stagioni. Il procuratore federale inizialmente non aveva a sua disposizione le informazioni di Parachi durante il primo processo penale dello scorso anno.

La società farà appello al Collegio di Garanzia del CONI per vedere se i punti decurtati verranno ripristinati. Nel frattempo, il divieto di Paratici non è ancora valido fuori dall’Italia, ma la procura italiana ha chiesto ufficialmente a UEFA e FIFA di estendere il divieto fuori dall’Italia.

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