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Il Ministero della Sanità libanese ha dichiarato sabato mattina in un comunicato che un raid israeliano ha ucciso almeno dieci persone – tutti siriani – a Nabatieh, nel sud del Libano.
Il ministero ha detto che tra i morti c’erano una donna e i suoi due figli.
Il ministero ha aggiunto che l’irruzione ha provocato anche il ferimento di almeno cinque persone, due delle quali erano in condizioni critiche. Ha spiegato che i feriti erano tre siriani, un sudanese e un libanese. Due siriani sono in condizioni critiche e sottoposti a intervento chirurgico in un vicino ospedale.
L’esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito durante la notte un deposito di armi di Hezbollah nell’area di Nabatieh.
Il bilancio delle vittime dell’attacco è uno dei più grandi nel sud del Libano da quando Israele ha lanciato la sua guerra a Gaza in seguito agli attacchi di Hamas del 7 ottobre, che hanno ucciso circa 1.200 persone.
Hezbollah e le forze israeliane si sono scontrati attraverso il confine quasi quotidianamente da quando Israele ha lanciato la sua guerra nella Striscia di Gaza, che ha provocato la morte di oltre 40.000 palestinesi in dieci mesi.
Le tensioni tra Libano e Israele sono peggiorate alla fine del mese scorso quando un raid israeliano nella capitale libanese, Beirut, ha ucciso il massimo comandante militare di Hezbollah, Fouad Shukr. Il giorno successivo, è opinione diffusa che Israele abbia assassinato il leader politico di Hamas a Teheran. Israele non ha né confermato né smentito il suo coinvolgimento in questo incidente.
Ciò ha sollevato speculazioni su imminenti attacchi di ritorsione da parte di Hezbollah e Iran contro Israele. Due fonti vicine all’intelligence hanno detto alla CNN all’inizio di questo mese che Hezbollah sembra sempre più in grado di colpire Israele indipendentemente da ciò che l’Iran potrebbe intendere fare.
Data la vicinanza del Libano a Israele in quanto suo vicino immediato a nord, secondo una fonte Hezbollah potrebbe agire con poco o nessun preavviso, il che non è il caso dell’Iran.
I colloqui per l’armistizio e la questione dei prigionieri si sono conclusi venerdì e dovrebbero riprendere la prossima settimana. I mediatori internazionali hanno presentato una nuova proposta volta a colmare le restanti lacune della disputa tra Israele e Gaza.