Qual è il problema? “The Instigators” è l’ultimo film della società di produzione Artists Equity fondata da Ben Affleck e Matt Damon, e vede protagonisti Damon e Casey Affleck nei panni di una coppia in fuga dalla legge insieme ad altri elementi criminali dopo una rapina fallita.
Ambientato a Boston e nelle aree circostanti, il film segue Rory (Damon) e Coby (Affleck) mentre tentano di derubare il sindaco corrotto Mitchelli (Ron Perlman) per ordine del boss del crimine Mr. Besegay (Michael Stuhlbarg), solo per trovare il concerto interrotto da una catena… Da imprevisti.
Il regista Doug Liman conosce bene le commedie e i film d’azione, con una carriera che include di tutto, da “Mr. & Mrs. Smith” al remake di “Roadhouse” all’inizio di quest’anno.
Il film presenta un cast numeroso, tra cui Hong Chau, Ving Rhames, Jack Harlow, Alfred Molina, Toby Jones, Paul Walter Hauser e il grande attore teatrale Andre De Shields.
La mia opinione Ci sono più urla con accento bostoniano in The Instigators che in Fenway Park, e più suoni “r” trascritti di quanti ne sentiresti passeggiando per Boston Common o Harvard Square. E non si tratta solo di Damon e Affleck locali. Stuhlbarg, originario di Long Beach, California, porta avanti questo lavoro con assoluto entusiasmo.
Molte scene si svolgono in quello che Coby chiama “Barry”, un normale caffè irlandese; Il fiume Charles appare sullo sfondo di un inseguimento automobilistico per la città; Una tazza di Dunkin’ Donuts fa un’apparizione obbligatoria.
In altre parole, è esattamente il film che immaginereste che sia, più un tributo all’amore duraturo delle star per la loro città e i suoi cittadini che una produzione che aspira a qualcosa di serio.
A volte, questo può essere divertente. C’è molta chimica tra Damon e il giovane Affleck, che è stata affinata nel corso di decenni. Una volta hanno trascorso un intero film (lo strano Jerry del 2003) camminando insieme nel deserto, per l’amor di Dio. Qui, le loro battute, scritte da Casey Affleck e Chuck McLean, sono taglienti e ritmate.
Guardare tutti questi altri attori di talento addentrarsi nel caos dà al film una quantità di gravità che altrimenti non ci sarebbe stata. Il meraviglioso Chow interpreta un personaggio senza senso – il terapista di Rory, che alla fine diventa un ostaggio consenziente e, più tardi, in un certo senso, un negoziatore di ostaggi – ma lo rende quasi convincente.
Come accennato in precedenza, Lehmann sa come gestire questo tipo di letteratura meglio di tutti i suoi contemporanei. Non esagera, ma mantiene il suo stile leggero, attivo e veloce, come un sasso che scivola sull’acqua.
È semplicemente che non importa quanto peso il team di Actors Equity attribuisce al progetto su entrambi i lati della macchina da presa, semplicemente non si può sfuggire al fatto che il film sembra così insignificante, così privo di significato e scopo, da non offrire nulla a tieni duro. In altre parole, è un film un po’ troppo innamorato di se stesso. Continui ad aspettare la scena che mette tutto nel contesto e definisce “The Instigators”, ma non arriva mai.
Conclusione Ne vale davvero la pena solo se sei un fan dei film di Boston.