Durante il suo recente sorvolo di Giove, la navicella spaziale Juno ha catturato immagini trasformative delle tempeste e degli schemi nuvolosi di Giove.
Durante il suo 61esimo sorvolo ravvicinato Giove Il 12 maggio 2024, NASALa navicella spaziale Juno della NASA ha catturato questa immagine migliorata dai colori della metà settentrionale del pianeta gigante. L’immagine fornisce una visione dettagliata delle nubi caotiche e delle tempeste cicloniche in un’area nota agli scienziati come zona nematica ripiegata. In queste regioni, i getti zonali che creano i familiari schemi a nastro nelle nubi di Giove collassano, portando a schemi turbolenti e strutture nuvolose che si sviluppano rapidamente nel corso di pochi giorni.
Lo scienziato cittadino Gary Eason ha catturato questa immagine utilizzando i dati grezzi dello strumento JunoCam, applicando tecniche di elaborazione digitale per migliorare il colore e la chiarezza.
Al momento in cui è stata scattata l’immagine grezza, Giunone si trovava a circa 18.000 miglia (29.000 km) sopra le cime delle nuvole di Giove, ad una latitudine di circa 68 gradi a nord dell’equatore.
Le immagini grezze di JunoCam sono disponibili al pubblico per visualizzarle, elaborarle e trasformarle in prodotti di immagine https://missionjuno.swri.edu/junocam/processingMaggiori informazioni sulle scienze civili della NASA possono essere trovate su https://science.nasa.gov/citizenscience E https://www.nasa.gov/solve/opportunities/citizenscience.
Juno è una sonda spaziale della NASA progettata per studiare Giove, il pianeta più grande del nostro sistema solare. Juno è stato lanciato il 5 agosto 2011 e la sua missione è comprendere meglio la composizione di Giove, il campo gravitazionale, il campo magnetico e la magnetosfera polare. Mira anche a cercare indizi su come si è formato il pianeta, che potrebbero fornire informazioni più approfondite sui primi giorni del sistema solare.
La navicella spaziale fa parte del programma New Horizons della NASA, che esplora il sistema solare attraverso frequenti sorvoli di veicoli spaziali di medie dimensioni. Juno è alimentata ad energia solare, un vantaggio notevole perché opera più lontano dal sole rispetto a qualsiasi altra sonda ad energia solare precedente.
Giunone è entrata nell’orbita di Giove il 4 luglio 2016 e da allora ha effettuato sorvoli ravvicinati sopra le cime delle nuvole del pianeta per raccogliere dati. La sonda utilizza una serie di strumenti scientifici per condurre le sue indagini, tra cui un radiometro a microonde per scrutare sotto la fitta copertura nuvolosa e una serie di telecamere e sensori per mappare i campi magnetici e gravitazionali del pianeta.
Le scoperte di Giunone hanno fornito immagini senza precedenti dell’atmosfera di Giove, rivelando strutture complesse nelle tempeste del pianeta, nelle sue bande e nella composizione delle sue aurore. La missione Juno, che inizialmente doveva concludersi nel 2018, è stata estesa più volte, consentendo la continua esplorazione e scoperta intorno a Giove.